Il
carnevale si divide in feste di svariato genere, rallegrate dalla passacaglia
(tipica danza spagnola) e culmina con la tradizionale Unsha, o taglio della
montagna. Un gesto scaramantico che non può mancare in un Carnevale andino di
tutto rispetto.
Arrivando a Cajamarca si respira l'aria pura grazie agli immensi alberi di
eucalipto che incorniciano le romantiche case coloniali dai balconi in legno e
dai piatti tetti di tegole. Respirare questa fragranza rende piacevole il
soggiorno in questa città. Camminando per le sue strade si percepisce l'aroma
dei dolci a base di latte. Viene l’acquolina in bocca se si pensa ai tipi dolci
di Carnevale che vengono prodotti come il manicaretto bianco, la natilla e gli
alfajores. Una ulteriore nota di colore viene data dalla presenza dei venditori
che offrono ai turisti maschere, chitarre e violini, costruiti appositamente
per questa occasione. Cajamarca si trasforma durante i tre giorni del
Carnevale nella città ideale per essere visitata e condividere coi suoi abitanti
le sue leggende, le tradizioni e i racconti. Veramente originali sono le
donne che camminano per le strade indossando un alto cappello a larghe falde,
di una certa eleganza e filando la lana. Suggestivo è vedere per strade lo
spiegamento di comparse, carri allegorici e gruppi folcloristici che
rallegrano l’ombrosa plaza de Armas, la piazza che vide morire strangolato
Atahualpa, ultimo re inca, e le vie adiacenti. Inoltre si possono incontrare
lungo le “calles” i giovani che escono dai quartieri tradizionali come San
Sebastián, San Pedro e San Josi che competono in bellezza e simpatia. Al calar
della sera la gente condivide l'emozione con la tradizionale carne di jora e
frullata. Il giorno seguente, dopo una rigorosa selezione da parte dei
giudici, sfilano le comparse vincitrici insieme alle regine del carnevale. È,
nel secondo giorno, che gli abitanti esprimono la loro euforia per le strade
lanciando ovunque palloni pieni d'acqua. Alcuni sono dipinti completamente con
cere di diversi colori. E’ davvero il caos. Avete presente il Carnevale con le
arance di Ivrea? L’effetto è lo stesso. E’ vero che a febbraio in Perù siamo in
piena estate. Ma è anche vero che siamo quasi a quattromila metri di
altitudine…Nel terzo e ultimo giorno, gli abitanti sono pieni di nostalgia.Viene
tristemente allestita la camera ardente del Carnevale. E’ una figura di
plastica, cartone e carta, che è posizionata su di una pira. Quindi si
svolgono le esequie con la bruciatura di questo personaggio davanti al pianto
delle persone che chiedono che ritorni il prossimo anno con migliori
auspici per il paese. Così si celebra il carnevale in Cajarmaca,
una tradizione che si mantiene viva e che attira ogni anno migliaia
di persone tra cittadini e turisti. Ritorneremo in questa calda città per
partecipare a questa indimenticabile festa, secondo tutti uno dei Carnevali più
belli del Perù, di sicuro il più delirante.
ROBERTA
GALLO
4 marzo 2007 By Roberta Gallo
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